“A Sailor’s Guide to Earth” di Sturgill Simpson: Un Viaggio Audace

Sturgill Simpson, un artista celebrato per aver traghettato l’outlaw country nell’era moderna con il suo rivoluzionario album Metamodern Sounds in Country Music, ha intrapreso una svolta sorprendente e gratificante con la sua uscita del 2016, A Sailor’s Guide to Earth. Mentre Metamodern Sounds ha affermato Simpson come una forza con la sua chiarezza pungente e l’umorismo disincantato, Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth traccia una nuova rotta, rivelando una crescita artistica e una profondità emotiva senza precedenti. Questo non era solo un altro album country; era una profonda dichiarazione personale che sfidava la facile categorizzazione e consolidava la posizione di Simpson come uno dei principali cantautori della sua generazione.

Mentre Metamodern Sounds in Country Music esplorava temi più oscuri, a volte nichilisti, A Sailor’s Guide to Earth emerge con un tono più luminoso e sincero. Simpson avrebbe potuto facilmente continuare lungo il percorso del suo acclamato album sophomore, sfornando suoni simili per l’applauso dell’industria. Invece, ha scelto di intraprendere un progetto molto più ambizioso e vulnerabile. Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth è concepito come un ciclo di canzoni, traendo ispirazione dal suo periodo nella Marina e inquadrato come una lettera di un marinaio a sua moglie e al figlio appena nato. Questo concetto, liberamente basato su una lettera del nonno alla nonna, potrebbe sembrare sentimentale sulla carta, ma l’album risuona di genuina emozione e coraggio artistico.

Questa narrativa profondamente personale segna una significativa deviazione dai confronti con Waylon Jennings che inizialmente definirono l’immagine pubblica di Simpson. Pur riconoscendo le influenze dell’outlaw country nel suo lavoro precedente, Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth mostra una tavolozza musicale e uno stile di scrittura più ampi, precedentemente inauditi nella sua discografia. La genialità dell’album risiede nella sua capacità di mantenere l’autenticità caratteristica di Simpson mentre si avventura in territori sonori inesplorati.

L’orchestrazione di A Sailor’s Guide to Earth è notevolmente più ricca e dinamica rispetto al lavoro precedente di Simpson. Tracce come “Keep It Between the Lines” presentano l’inconfondibile spina dorsale ritmica della backing band di Sharon Jones, i Dap-Kings, aggiungendo strati di audacia e densità. Questa espansione sonora, guidata dagli istinti di produzione di Simpson e dal budget di Atlantic Records, spinge i confini di ciò che ci si aspettava da lui. Il risultato è un suono che è sia vintage che contemporaneo, soul e country, che mostra la volontà di Simpson di sperimentare ed evolvere.

Forse uno dei momenti più discussi in Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth è la sua inaspettata cover di “In Bloom” dei Nirvana. Posizionata al culmine del lato A, questa interpretazione countrypolitan è un’aggiunta sconcertante ma entusiasmante. Sentire Simpson cantare versi come “Sell the kids for food” nel contesto di un album dedicato a suo figlio sottolinea il complesso panorama emotivo dell’album e l’impavidità artistica di Simpson. Questa volontà di allargare i confini, di incorporare elementi apparentemente disparati, è ciò che rende Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth una dichiarazione artistica così accattivante e, in definitiva, di successo.

In conclusione, A Sailor’s Guide to Earth non è solo un seguito di Metamodern Sounds in Country Music; è un’opera trasformativa che rivela l’evoluzione di Sturgill Simpson come artista. Abbracciando temi personali, ampliando i suoi orizzonti musicali e correndo rischi creativi, Sturgill Simpson’s Sailor’s Guide to Earth offre una ricchezza di gratificazioni, affermandosi come un album definitivo e cementando l’eredità di Simpson come una voce veramente innovativa e significativa nella musica moderna.

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